Come NON farsi RUBARE i profili social

Il rischio di perdere i propri profili social è molto più elevato di quel che si pensa.

Cosa intendiamo per perderli? 
Farseli bloccare, violare delle regole delle piattaforme e ricevere un ban, ma non solo. Sono tante le sfortune che possono accadere.

In questo articolo vediamo 3 consigli per fare in modo che tu non perda mai l’accesso ai tuoi social.

Che tu li usi per lavoro o per divertimento, sappi che è facilissimo perderli o ricevere un ban, quindi un blocco dei profili temporaneo o addirittura permanente. 

3 consigli per non farti mai bloccare i profili social.

  1. Evita le cause legali.

Quando facciamo attività social, molto spesso capita di parlare di altre persone

  • di privati;
  • di aziende private;
  • di aziende pubbliche;
  • di istituzioni.

Dall’altra parte, quasi sempre, ci sono entità che hanno un sacco di soldi da spendere. Sono pronti a chiamare l’avvocato e a fare causa. Non gli interessa andare per il sottile.

La nostra agenzia riceve spesso lettere di accuse da parte di avvocati verso i nostri Influencer, anche se le motivazioni del mittente non stanno né in cielo né in terra.

A volte succede che le aziende, soprattutto quelle private, facciano cause a caso. 

Mandano avanti procedimenti perché non gli costa niente. Magari hanno dei contratti forfettari con uno studio legale, quindi una raccomandata in più o una in meno non gli cambia niente.

Invece per te ricevere una richiesta di soldi di questo tipo, che ti impone a tua volta di rivolgerti a uno studio legale, il quale ti chiederà del denaro, è un grande fastidio in termini di stress e denaro buttato.

Quindi fai molta attenzione!

Non dare spunto a gente che ha il grilletto facile.

Piuttosto, ascolta i nostri suggerimenti per dire tutto quello che pensi, anche le considerazioni più scomode, senza usare un linguaggio che può causare l’arrivo di una lettera di un avvocato o peggio, portarti in tribunale.

Cosa fare per evitare cause legali

  • Usa un linguaggio pulito, sempre.
    Niente volgarità, parolacce o termini che sono negativi a prescindere.

    Per esempio, se vogliamo parlare di un paio di occhiali, non possiamo dire che “fanno cagare”. 

    Possiamo dire, per esempio, “quando li ho indossati non ho trovato alcun beneficio quindi li sconsiglio vivamente, piuttosto comprate questi altri perché…”

    Abbiamo detto di non comprarli! È una considerazione soggettiva, nessuno potrà dirci niente a riguardo. 

    Possiamo dire anche “non mi piace la forma, non mi piace il design, ho visto 100 occhiali con un design migliore”.

    In questo modo sconsigliamo l’acquisto, che è la cosa peggiore che possa capitare a un’azienda. 

    Dobbiamo solo stare attenti a non usare un linguaggio volgare.
  • In caso di contenuti che riguardano la politica, figure pubbliche o vip, usa un linguaggio di tipo satirico.

    Ti facciamo subito un esempio pratico.
    Quando Travaglio faceva continue campagne contro Berlusconi, lo chiamava “il nano malefico”. Aveva dei nomignoli per ogni cosa.

    Attaccava spesso Il Giornale, ma lo chiamava “il quotidiano che ti sporca le mani quando lo tocchi”. 

    Era raro che dicesse i nomi veri delle persone, dei giornali e di tutto ciò che criticava.

    Perché questa scelta? Ha studiato con i suoi legali come fare, probabilmente. Ha deciso di non fare più giornalismo politico, ma satira.
    Usava nomignoli, battutine, faceva ridere. 

    Essendo una persona molto intelligente, ha capito di poter usare un linguaggio di questo tipo perché la satira è qualcosa di tutelato. C’è il diritto di satira.

    Ti possono comunque querelare, ma è molto probabile che tu le vinca tutte.
  • Impara bene le regole dello stato dove vivi.

    Noi per esempio abbiamo visto un famoso Influencer andare a Dubai e fare un video sul mercato nero. 
    È vietato! Il rischio è quello di essere sbattuti fuori dal paese.

    A volte si pensa di fare qualcosa di bello e interessante, ma non ci si informa, non si conoscono davvero le leggi e le regole locali. 

    Devi assolutamente studiare l’ambiente in cui si trova ciò di cui vuoi parlare. Devi conoscere alla perfezione le sue regole, se vuoi lanciarti in opinioni molto secche a riguardo. 

Ora che conosci i nostri consigli per evitare di trovarti coinvolto in cause legali, passiamo al secondo punto di questo articolo.

Il primo è qualcosa per il quale non rischi il canale, non ti chiudono il profilo Instagram, però un’azienda ti obbliga a ricorrere a uno studio legale, perdi un sacco di soldi, tempo e magari devi persino andare in tribunale. Non ne esci tranquillo.
Dicono che, se vinci la causa, ti ripagano delle spese del processo, ma noi ti assicuriamo che butterai via migliaia di euro a prescindere, senza contare stress e ansia.

  1. I social sono la tua fonte di reddito? Benissimo. Fai di tutto per mantenere la monetizzazione, quindi pubblica solo contenuti di cui hai il pieno diritto d’uso.

Devi avere il diritto d’immagine delle clip che carichi e il diritto d’autore della musica che usi.

Molto spesso su YouTube si riprende per strada, nel video compaiono i visi delle persone e… si pubblica così!

Capita, ma non è qualcosa di consentito, perché il diritto di immagine si applica anche alle persone.

Una di queste potrebbe chiederti di pagarle i diritti di immagine, perché non ti ha mai autorizzato a farla comparire in un tuo video. 

Se tu magari in un anno fai 50 video e 40 te li demonetizzano, è come se ti avessero annullato il canale.

Se YouTube è il tuo lavoro, non è una bella situazione in cui trovarsi.

Come non farti demonetizzare i video

Evita di fare furbate del tipo “guardiamo la partita assieme” e la fai vedere speculare, oppure “guardiamo insieme l’ultima serie uscita su Netflix” e la metti in piccolino sullo schermo. 

Non farlo! Ti beccano lo stesso.

Non puoi nemmeno usare musica remixandola, anche in questo caso ti beccano.

Se vuoi approfondire il tema del copyright sulla musica e la sua applicazione per quanto riguarda i video YouTube, puoi farlo con questo video.  

Magari non ti becca l’algoritmo, con il sistema automatico di YouTube che si chiama Content ID. Potresti anche cavartela da questo punto di vista e sentire di aver fregato il sistema.

Dopo qualche settimana, però, qualcuno potrebbe notare ciò che hai fatto, denunciarti o segnalarti. 

A questo punto possono chiuderti il canale manualmente.

Toglierti la monetizzazione è solo il provvedimento più leggero che YouTube può prendere. In questo caso, avresti ancora il canale ma senza la possibilità di guadagnarci.

  1. Non farti bannare il canale.

YouTube ti dà dei cartellini gialli che corrispondono a copyright strike, strike per violazione delle norme della community o strike in generale. 

Puoi riceverne fino a 3 prima che ti chiudano il canale.

Ogni strike sparisce in automatico dopo un tot di tempo, ma questo non deve farti sottovalutare il problema. 

Cosa significa ricevere un copyright strike?

Te lo spieghiamo con un esempio.

Mettiamo caso che tu, senza rendertene conto, abbia caricato dei contenuti che in passato ti hanno fatto perdere la monetizzazione. Li lasci pubblici sul canale e, a un certo punto, il detentore dei diritti d’autore, quello che ti ha demonetizzato all’inizio, cambia la policy.

Magari hai inserito in un tuo video una canzone di Michael Jackson e i diritti d’autore sulle sue canzoni passano da un’etichetta musicale a un’altra.

La nuova etichetta cambia la policy e decide che non vuole più concedere a nessuno l’uso di quelle canzoni. 

In altre parole, decide di inviare i copyright strike

Se tu, a questo punto, hai 20 video con la musica di Michael Jackson in background, in un attimo il tuo canale sparisce

Questo accade perché, nel giro di un secondo, prendi quei 3 copyright strike.

Quindi fai molta attenzione al copyright.

Usa solo contenuti originali tuoi di cui hai pieno diritto e musiche non protette da diritto d’autore. 

Quali sono le musiche non coperte da copyright? 

Va specificata una cosa, tutte le musiche sono protette da diritto d’autore. Il discorso non si applica solo ad alcuni casi particolari che ti illustriamo subito.

  • Le musiche che trovi su siti specifici dove c’è scritto “copyright free”.
    Anche in questi casi, però, devi fare attenzione. Guarda sempre se c’è scritto cosa devi fare per usarla. 
    Per esempio, il sito ti chiederà di scrivere certe cose in descrizione al video in cui l’hai usata, nominare l’autore e fornire il link del pezzo originale.
  • Le musiche offerte da servizi come Epidemic Sound
    Ogni sito di questo genere ha le sue regole, quindi informati bene.
    Nel caso di Epidemic Sound, ti sarà garantito a vita l’uso delle musiche della sua libreria, basta che tu sia stato abbonato al servizio per un periodo di tempo.

Queste sono le uniche eccezioni, tutto il resto della musica è protetta da diritti.

Altri comportamenti da evitare

Non ritrasmettere mai le live di nessuno, né di Apple, né di eventi sportivi, né altro. 

Non farlo, perché magari per 5 volte ti è andato bene, ma ciò non significa che questa volta sarà lo stesso.

Prima o poi ti beccano. 

Magari lo fanno durante la diretta stessa, mandandoti uno strike sul momento, oppure succede qualche tempo dopo. 

Mettiamo caso che, nel frattempo, hai fatto 8 live streaming degli eventi di Apple. Apple se ne accorge e ti arrivano 3 strike in una notte.

Succede sempre di notte! E sempre nei giorni festivi!

Non è una regola, ma guarda caso spesso è così.

Si tratta dei momenti più sfortunati, quelli in cui, se anche sei in un network che ti può supportare, le persone sono in vacanza o a riposo per il fine settimana, quindi non possono aiutarti.

Avevamo detto che ti avremmo dato 3 consigli, ma concludiamo questo articolo con un punto bonus, il nostro quarto consiglio.

Hai fatto tutto questo, hai programmato il tuo canale in modo perfetto e sei inattaccabile. 

Magari però non hai fatto caso ad alcune leggerezze che riguardano i criteri di protezione dei tuoi profili social. 

  1. Guarda questo video in cui puoi scoprire come non farti rubare il canale e come intervenire nel caso in cui succeda.

Attenzione, perché ci sono alcuni aspetti della sicurezza dei nostri profili social che spesso riteniamo sufficienti per considerarci protetti, ma non è così!

Gli hacker si sono fatti furbi e ciò che bisogna fare per tutelarsi non è poi così ovvio, perciò approfondisci il tema guardando il video e assicurati di fare tutto ciò che è in tuo potere per evitare di cadere nelle loro trappole.

Questi erano tutti i nostri consigli per non perdere l’accesso ai propri profili social. Riguardavano motivi interni, legati alle regole delle piattaforme, e motivi esterni, legati alle persone che nominiamo nei nostri contenuti, per esempio.

Ora che sai cosa fare e, soprattutto, cosa non fare, non sottovalutare nessuno di questi punti e continua a lavorare sui social in maniera consapevole!

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